Ineffabile e visionario, Max Ernest (1891-1976) ha attraversato sette decenni di storia e di arte del ‘900, costellati di eventi cruciali, fermenti e innovazioni. E se arte e vita sono strettamente connesse, la mostra retrospettiva a Palazzo Reale, curata da Martina Mazzotta e Jürgen Pech, evidenzia i capitoli fondamentali di quella dell’autore, suddividendo in quattro parti il suo percorso biografico, e artistico, presentato in 9 sale con 400 opere in prestito da istituzioni internazionali. Eclettico e innovatore, pittore, scultore, teorico e poeta, Ernst sfugge a definizioni e classificazioni precise. Elabora temi fra scienza e alchimia, filosofia e storia dell’arte, erotismo e inconscio, natura e astronomia, in una visione oltre la realtà tra fantastico e meraviglioso, paesaggi stranianti e creature metamorfiche; mentre sperimenta il collage e tecniche inedite, come frottage, grattage, decalcomania e dripping. La mostra segue la cronologia dei suoi spostamenti: nato in Germania, Ernst partecipa alla Prima guerra mondiale; si trasferisce in Francia negli anni Venti; imprigionato dai francesi perché nemico straniero, e ricercato dai nazisti quale “artista degenerato”, fugge negli Stati Uniti nel 1941; infine rientra in Europa nel 1951. Con i luoghi si mette in luce il suo percorso, tra arte, Dada e Surrealismo, con capolavori quali “Oedipus Rex”; incontri e amicizie con artisti, tra cui Arp, Breton, Paul e Gala Éluard; amori, come quello per Leonora Carrington; e matrimoni, da Peggy Guggenheim a Dorothea Tanning. (Dal 4 ottobre al 26 febbraio).
dal 04/10/2022 al 26/02/2023
PALAZZO REALE, Piazza del Duomo, 12, Milano, MI, Italia
https://vivimilano.corriere.it/mostre/max-ernst/
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